Aria nuova in famiglia
Beatrice Agnello
Apriamo il dibattito su un tema che ha molti risvolti importanti e che vede anche le donne e la sinistra divise da sensibilità diverse. Ecco un primo contributo, invitiamo tutti e tutte a partecipare con un intervento
Dico la mia sulla gestazione per altri (GPA con burocratico acronimo) o “utero in affitto” com’è chiamato con metafora efficace ma sicuramente creata per indurre una reazione di rigetto.
In Italia è vietata, ora il
Mezzocielo incontra Progetto Itaca Palermo
Photo di Marta Passalacqua
Rosalba Bellomare
Indagare, conoscere la città, i quartieri che la compongono, alla ricerca di una possibile “luce” nel territorio, una luce apparentemente periferica rispetto al suo centro, invece nella sua periferia è un luogo di attività e di know-how sociale. Persone che hanno come obiettivo l’altro o l’altra da sé, darsi aiuto, andare incontro alla persona che hai accanto, come in un abbraccio quotidiano.
CALMATEVI! NON STIAMO PARLANDO DI GPA (per ora).
Stefania Savoia
Comincerò, come da titolo con una captatio benevolentiae, ad arginare la rabbia che leggo in rete, vomitata senza sosta da molti e da molte, purtroppo.
Probabilmente il fatto che voi sappiate che non sto parlando di GPA (gestazione per altri n.d.r.) vi rassicurerà e vi predisporrà a respirare e a concentrarvi con meno ardore su un tema che in questo momento non è in discussione nel nostro paese. In
I poveri non esistono… forse.
dal www.corrieredelmezzogiorno.it
Rosalba Bellomare
Prendo spunto dalla puntata di Presa Diretta di lunedì 6 febbraio intitolata “I poveri non esistono” per ritornare su un tema trattato più volte nelle pagine di Mezzocielo: il Reddito di Cittadinanza oggi MIA Misure d’inclusione Attiva (notizia di questi giorni).
E’ evidente che in questi anni in Italia ed in particolare al Sud, la povertà è sconosciuta perché spesso sentiamo il solito ritornello: “chi vuole lavorare
8 marzo: balliamo? mah!
Caterina Pastura
Riceviamo la lettera di un’amica femminista da antica data, che molto volentieri pubblichiamo perché si fa delle domande che sono anche le nostre
Carissime,
ho sempre pensato che una lettera sia la forma concreta che prendono i pensieri quando cercano di venire fuori per trovare qualcuno che pensi insieme a noi. Certo un tempo quella concretezza era tangibile, era questione di sensi oltre che questione di senso: le lettere non le leggevi solo con gli occhi, le toccavi