Egle Palazzolo
Esiste in diritto la possibilità di rinunzia pari a quello di accettazione sia in contratti unilaterali che bilaterali.
Esistono altresì obblighi imprescindibili fatte salve alcune eccezioni. Fare chiarezza nella trappola di aumenti notevoli che per adeguamento Istat, (ma davvero esiste per tutti, lavoratori e pensionati?) scattano automaticamente a favore dei parlamentari già economicamente fra le categorie privilegiate, si sta rivelando difficile, anzi, per la Sicilia, all’interno dei palazzi di governo e fuori, assai umiliante.
Riassumiamo: l’aumento di stipendio che viene goduto da chi si occupa o dovrebbe di noi, gode da nove anni circa della formula di un adeguamento economico rispetto a prospettive di vita in peggioramento.
Tale adeguamento che nella bozza di bilancio in fase di approvazione era stata inserito ed era dunque a conoscenza dei beneficiari. Considerando che, in percentuale l’aumento avrebbe portato nelle tasche di ognuno degli “aventi diritto” poco meno di mille euro, più di quanto un giovane o un capofamiglia già provato da una perdita di lavoro, potrebbe fortunosamente ottenere, la notizia ha suscitato scalpore e malcontento. Molti parlamentari, ventiquattro pare, si sono detti contrari all’aumento loro spettante, allineandosi all’on. Valentina Chinnici che per prima si è adoperata per un legalizzato rifiuto, attraverso una mozione in aula, dicendosi poco disposta a recepire qualsiasi aumento di stipendio in un momento di molteplici difficoltà generali. Una espressione di solidarietà, di attenzione all’elettorato che diviene, almeno sotto il profilo umano una boccata di ossigeno soprattutto nei confronti di chi è in condizioni di difusa precariertà. Ma i parlamentari sono un buon numero, e, temendo perdite di tempo o fatali differenze rispetto alla sensibilità e al senso etico e civile di ciascuno, forte si è levata, per altro verso, la voce di un politico di lunga data che ha ribadito, “l’innocenza” per un beneficio previsto e non richiesto, non rubato come invece molto si ruba a causa di tanti che occorre identificare e punire. Ed ha fatto notare fra le tante un po’ slegate considerazioni, che rispetto a questo rafforzamento di stipendio non vi era stata questione alcuna in tante altre regioni, dove i deputati buoni e muti riguardava solo gli onorevoli siciliani ma quelli di altre regioni che altrove, buoni e muti, incassavano gli aumenti messi in conto. Tanto in conto che a non prenderli sarebbero stati loro conteggiati a fine mandato. Come a dire un dio te li ha dati e guai a chi li tocca. E l’alto parlamentare, ha aggiunto di volerne oggi come oggi usufruirne benchè in atto quel che percepiva, fosse sufficiente (“e mi dispiace per gli altri”, ha aggiunto) per arrivare alla fine del mese.. Poi, nel dubbio che la sua accorata difesa di un legittimo diritto non avesse convinto il dovuto numero dei colleghi d’aula ha richiesto che la mozione, appositamente presentata per bloccarla, malgrado ogni efficacia o meno, venisse votata a scrutinio segreto. Gioco fatto, a maggioranza nessun rifiuto.
Come concludiamo: con sollievo innanzi tutto per il gesto coerente e generoso di Valentina Chinnici che, ci viene detto, devolve per intero la somma alla Missione Speranza e Carità. Dimostrando che se, diversamente da quel che avviene in altre circostanze, l’istituto giuridico della rinunzia, non può in questo
caso liberamente applicare, ove si voglia, soluzioni se ne trovano. Ma non possiamo dire che sia stata lodevole quella di correre in TV, come hanno fatto domenica sera gli onorevoli De Luca e Di Paola, “Non è l Arena”, ma arena fu.. E loro minuscoli gladiatori che a colpi di carte ufficiali e di urla forsennate non
facevano capire nulla o quasi della materia del contendere. Venivano fuori forse le brutte abitudini nel misurarsi in uno scontro politico, un dibattito, una votazione si. Un momento squallido e isterico tra accuse e dinieghi che si è spezzato infine qundo Massimo Giletti, cui era venuto a mancare il terzo ospite, quello essenziale evidentemente per la pagina in programma, non ha deciso di chiuderla e andare oltre.
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