Storie

Home » Storie » Pagina 2

L’ultimo degli dei

Luisa Stella

Un singolare e graffiante dialogo teatrale, in cui una donna ribalta le idee consuete sul culto di Priapo

PERSONAGGI: una donna d’età indefinibile / un uomo sulla cinquantina

In un’isola del Mediterraneo. Scena: due sedie. Luce giallo-rossastra di un caldo pomeriggio.
L’uomo e la donna sono seduti, leggermente di sbieco, in modo da potersi guardare. Lei indossa un vestito di tela grezza, stretto in vita da una corda; lui pantaloni larghi e un’ampia camicia.

DONNA (guardando nel suo orologio da polso) Credo sia meglio finirla qui, c’è il rischio ch’io mi dilunghi. Per due motivi almeno: uno, perché non avendo mai parlato a nessuno del mio attaccamento a Priapo, e in genere parlando poco d’ogni cosa, non faccio che ingarbugliarmi e poi

2022-09-02T12:59:59+00:0025 Agosto 2022|Categorie: Storie|0 Commenti

Agata

Caterina Pastura

Un intenso racconto sui legami e sulle differenze fra tre generazioni di donne. Caterina Pastura è co-fondatrice delle Edizioni Mesogea, redattrice editoriale e traduttrice. Ma non scrive molto come narratrice, per questo siamo particolarmente contente che ci abbia dato per Mezzocielo un suo racconto.

 

per Anita
che ha custodito con amore
il mio tempo delle parole
e il passo solitario della scrittura
CP

Immagina un giorno senza un giorno
che lo preceda, una notte senza una
notte che la preceda.
Immagina il Niente e qualcosa in
mezzo al niente.
E se ti dicessero che questa cosa così
piccola eri tu?
Edmond Jabès, Il libro della condivisione

 

Agata domani avrà trent’anni.
Ha una casa, un marito, una figlia, un lavoro e tanti libri.
Ha tutto quello a cui l’amore e l’educazione

2022-08-25T16:08:54+00:0024 Agosto 2022|Categorie: Storie|1 Commento

Le donne che hanno cambiato l’Italia in un romanzo di Giulia Mafai

Beatrice Agnello

Giulia Mafai, nata nel 1930, terza e ultima figlia di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, se n’è andata l’anno scorso. Sorella di Miriam e Simona, è stata l’unica a seguire le tracce del talento artistico di madre e padre e ha lavorato come costumista e scenografa, collaborando con grandi registi, tra cui Vittorio De Sica e Mario Monicelli.
A un certo punto, ha sentito anche il bisogno di raccontare. Sono nati così La ragazza con il violino (2013), intenso ritratto della madre; Ebrei sul Tevere. Storia, storie, storielle (2017) e il romanzo Agenda rossa, uscito postumo quest’anno con la casa editrice indipendente di ispirazione femminista Vand.A.

Come Miriam e Simona, Giulia Mafai ha attraversato con grande partecipazione intellettuale ed emotiva

2022-05-14T15:18:57+00:0014 Maggio 2022|Categorie: Storie|0 Commenti

La madre della Patria

Clara Margani

Nel 2016 scrissi un monologo intitolato “Ignoto Militi”, in cui viene data voce al soldato morto e senza nome, scelto per rappresentare tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale e successivamente di tutte le guerre. Attraverso i suoi pensieri, le sue sensazioni e i suoi ricordi nel corso del viaggio da Aquileia a Roma e della sua tumulazione nel Vittoriano volevo rappresentare il suo desiderio di riappropriarsi dell’identità perduta, non solo come soldato ma soprattutto come uomo. Il 4 novembre 2021, in occasione della celebrazione dei 100 anni dalla tumulazione nel monumento del Vittoriano il monologo è stato rappresentato in forma di lettura drammatizzata dall’attore Mario Toscanelli nella sede dell’Associazione culturale MusicoPaidea a poche centinaia di metri dal

2021-11-23T16:26:50+00:0011 Novembre 2021|Categorie: Storie|0 Commenti

Madres paralelas

Rita Annaloro

Più affettuoso e simpatetico questa volta lo sguardo di Almodovar sull’universo femminile e in particolare sul tema della maternità, declinato in tutte le sue forme, dalla dolce attesa allo strazio felice del parto, dalla possessività esclusiva alla condivisione e alla perdita. Con esclusione del maschio, o quasi, ridotto a puro catalizzatore fortuito di un evento grandioso, come la procreazione.
Penelope Cruz e la bravissima Milena Smit danno vita e voce a due personaggi diversi per età, appartenenza sociale e politica, pure le loro vite si intrecciano fecondandone il cambiamento, simboleggiato dal diverso taglio di capelli della più giovane e dal look complessivo della fotografa.
“Madri imperfette” le definisce un critico del Festival di Venezia, forse alludendo al loro essere single,

2021-12-08T15:49:11+00:0011 Novembre 2021|Categorie: Storie|0 Commenti

Eleonora Chiavetta, Dodici, Calibano, Milano 2020

Margherita Cottone

“Fare e disfare storie è la mia occupazione preferita”, asserisce l’io narrante del racconto Aprile. Per la vita, il quarto contenuto nel volume Dodici, scritto da Eleonora Chiavetta e pubblicato in piena pandemia dalla casa editrice Calibano. Anglista siciliana, già autrice di numerosi saggi e curatele, di raffinate traduzioni, ma anche di brevi incursioni nell’ambito della narrativa, Eleonora Chiavetta ci regala dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno, nei quali affiora proprio il piacere del raccontare, del “fare e disfare storie” con mano leggera e sottile sapienza. Attraverso uno stile pacato dall’andamento musicale l’autrice ci introduce ora nell’atmosfera rarefatta di un lontano passato ora in quella più inquieta del nostro presente, raccontando storie in cui si alternano e

2021-10-28T17:43:09+00:0028 Ottobre 2021|Categorie: Storie|0 Commenti

Che delusione la Sicilia

Rita Annaloro

“Che delusione la Sicilia!” mi dice un amico venuto in vacanza a Sciacca la scorsa estate, “il pesce costa come a Milano, a mare pesci non se ne vedono, le strade hanno le buche come in Veneto, le case non sono belle, e i siciliani sono ostici, neanche ti salutano. Bella gente, però” continua forse per rabbonirmi “le ragazze hanno le gambe lunghe e anche i maschi sono ben fatti…”
Ho l’impressione che chi non lo salutava fossero proprio le belle ragazze che cercava di abbordare, perché che i siciliani siano ostici è vero, ma così maleducati da non ricambiare il saluto di un conoscente, mi sembra un po’ improbabile. “E poi

2021-11-24T11:45:46+00:0028 Ottobre 2021|Categorie: Storie|1 Commento

Lettera alle amiche di Mezzocielo

Silvana Fernandez

Quando ero ragazzina mi chiamavano “occhi asciutti” perché non ero solita frignare e piangere ed ora invece… dopo tanti anni toccando i tasti del computer per cominciare a scrivere su MEZZOCIELO sento un forte groppo alla gola. È una novità sì… lo ammetto mi sono commossa, non si può staccarsi così con semplicità da qualcosa che ti è stato accanto per più di venti anni.
I tempi cambiano, vorresti cambiare anche tu, annullare il passato, ma ti accorgi che il passato c’è sempre, è solo diventato presente.
Allora ti ricordi i fiumi di parole delle prime riunioni, le impennate dei primi litigi, il trovarci d’accordo, poi improvvisamente, tutte insieme. Non voglio commemorare un Mezzocielo che non c’è più dato che,

2021-10-25T14:49:25+00:0025 Ottobre 2021|Categorie: Storie|1 Commento

La Maratona


inItalia Magazine

di Margherita Celestino

Sono partite tutte e io sono rimasta ferma. Il corpo gazzella si è trasformato in piombo. Le ho viste allontanarsi insieme e diventare puntini. Voci nella mia testa mi hanno gridato che non potevo farcela stavolta, mi hanno detto che era troppo per me. Quel giorno ho odiato la corsa. Qualcosa si è spezzato.

La pista è fatta di spine. Non ce la posso fare, le scarpe di gomma si bucano, il mio cuore frana. Mamma e papà applaudono dalla tribuna. Sono sola. Vedo il mio nome scritto dei grandi cartelli. Una bambina bionda in tribuna è vestita come me, ha pure il numero 5 stampato sulla maglia. Non

2021-08-25T01:03:01+00:0024 Agosto 2021|Categorie: Storie|0 Commenti

Inno ai corpi

Carla Nigro

Non mi sono mai sentita una.

Ma soprattutto non mi sono mai sentita donna.

Questo Adesso è perfetto.

Guardando un uomo con un paio di tette

Finalmente capisco che è così che si sta

Come dentro a un corpo che è tutto propenso all’infuori. Così io sento me donna.

Adesso.

Mi commuovo e mi sorprendo.

Un’immagine trasparente la sua.

Sta forse svanendo ma lo tengo stretto questo mio corpo ibridato.

Questo mio corpo che fatica a sentirsi uno solo.

Non lo lancio nella zavorra delle nominazioni, che ci sta dentro sgomitando.

Io parlo di una sottigliezza,

Quel margine in cui tutto l’io si sforza di stare solido

Ma, signori miei, quando si vive quel margine fa fatica a restare saldo

Si trasforma

Per le forme del mondo si impietosisce

2021-07-21T10:38:01+00:0020 Luglio 2021|Categorie: Storie|0 Commenti
Torna in cima