Le infami madri, i Mormoni e Pantelleria
Letizia Lipari
Mi faccio male mezz’ora dopo essere sbarcata a Pantelleria.
Sospetta frattura del quinto metatarso, mi mettono in attesa con un uomo dalla pelle scura e una ragazza incinta attaccata alla flebo. L’uomo si alza di continuo, indica il suo ginocchio gonfio e si avvicina per mostrarmi, sul cellulare, la foto del liquido giallo che gli hanno estratto dall’ematoma. Indica se stesso e dice “Sudan”, dice “Palermo”, dice altre cose nella sua lingua e poi anche “lavoro”, “macchina”, “figlio” – le sue parole sono isole troppo lontane l’una dall’altra perché io possa acchiappare la storia che c’è in mezzo, di come è finito, dal Sudan, su questo pezzo di roccia nera in