Profondo nero
Marcello Benfante
“Nel ventre dell’Orca”, graphic novel di Michela De Domenico pubblicato da Mesogea
Secondo Alberto Savinio la parola Mare deriva etimologicamente dal sanscrito Maru, cioè deserto e più propriamente “cosa morta”, dalla radice Mar, ossia morire.
Lo ricordava Walter Pedullà in un notevole saggio introduttivo all’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo intitolato “Congetture per un’interpretazione di Horcynus Orca” (Rizzoli, 2003): “romanzo di morte e di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dalla guerra”.
Congetture, appunto. Ché altro non si può, né forse si deve, oltre il supporre, il presumere, l’ipotizzare, in merito a un romanzo così vasto e complesso, equoreo e proteiforme, profondo e inafferrabile, come il capolavoro di D’Arrigo.
L’ultima parola del romanzo è proprio, non