Il diario dell’apocalisse

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9 marzo 2023

Margherita Celestino

09.03.2023

Caro Diario dell’Apocalisse, sono colei che questo mese niente scrisse, molto visse e poco disse.

A poco a poco lesse James Hillman, prima di imbattersi in Kant… un cambiamento alquanto sciockant.

Abbandono subito la terza persona, il passato remoto – luogo temporale lontano e di una vita già tutta attraversata, già tutta nostalgia che non lascia spazio all’esperienza – e questo mantello di ironia che mi sa di nascondimento.

Sono appena nata per la millesima prima volta.

Ho vissuto a lungo ibernata in bilico tra fight e flight (due termini di psicologhese che ormai tutti parliamo come se fosse la madrelingua del mondo) e disciolta ogni tanto da slogan motivazionali e infusi di coscienze altrui, coscienze alla curcuma che hanno imparato a

2023-03-15T19:28:40+00:009 Marzo 2023|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

Un sorriso verso gli sbagli, nessuna pietà verso gli sbadigli

Margherita Celestino

31.12.2022

“I love thing that look like mistakes…”
Frances Ha

È passato quasi un anno dalla prima volta che ho pubblicato una puntata su Mezzocielo.

All’inizio doveva essere una puntata la settimana.

Poi è diventata una puntata al mese. Poi è diventata una puntata ogni volta che gli astri si sono allineati al mio umore e le mie dita alla tastiera. Non è facile essere costanti nella scrittura.

Non è facile essere costanti in generale in qualcosa.

Nessuno ha detto che sia facile. Non deve esserlo.

A volte desidero con tutta me stessa che le cose siano un po’ più naturali.

Poi penso a una frase che ho letto di Antonin Artaud: ““Il bene è voluto, è il risultato di un atto, il danno è

2022-12-31T20:16:26+00:0031 Dicembre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

Io e Maren: riflessioni su “Bones and all” di Luca Guadagnino

Margherita Celestino

21.12.2022

Love will tear us apart again
Joy Division

Non avrei mai creduto di poter apprezzare un film sul cannibalismo. So solo adesso, dopo diversi giorni che sono uscita dal cinema, che l’ho fatto perché quel film mentre “spiaccicava” la più assurda delle morti sul grande schermo, parlava d’amore e viceversa.

Ci vogliono centinaia di chili di amore, un furgone, colori tenui e molta ingenuità per poter abbattere un tabù così grande.

“Bones and all” è un viaggio alla ricerca della propria origine e contemporaneamente del proprio posto nel mondo.

Cerco da dove vengo per capire dove vado.

La giovane Maren incontra un amore nuovo, condannato come lei alla fuga per via della propria natura cannibale. I due attraverseranno l’America di stato in

2022-12-21T20:54:22+00:0021 Dicembre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

SOS – TI – AMO

Margherita Celestino

14.11.2022

È difficile notare quello che vedi tutti i giorni.
David Foster Wallace

Le paranoie sono ginocchiere con cui speriamo di evitare di sbattere contro le superfici più rigide delle nostre vite. Il problema è che le noie sono imprevedibili e noi non possiamo pararle tutte. Se ci provassimo ci ritroveremmo chiusi dentro casa, immobilizzati dal vivere e con un’unica noia ancora più ingombrante: l’odio verso la vita stessa.
La parola noia viene infatti da “inodiare” che tradotto dal latino significa “avere in odio”.
E se l’odio è l’opposto dell’amore, allora è anche sinonimo di mancanza di azioni, di cure.
Potrei continuare all’infinito, ma per sapere cose sull’amore bell hooks ha scritto un libro molto più appropriato di una pagina di diario

2022-11-18T13:07:59+00:0018 Novembre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|1 Commento

L’esperienza degli occhiali in terza persona

Margherita Celestino

09.11.2022

Je est un autre
Arthur Rimbaud

Si provò tutti gli occhiali da sole per poi scegliere gli ultimi e non seppe mai se li scelse perché le stavano meglio degli altri o per togliersi dall’imbarazzo con sé stessa dell’averci messo troppo tempo a scegliere.

Le cose che le capitavano per ultime erano le prime, se non le uniche, che lei poteva prendere in considerazione.

È pur vero che erano le ultime perché erano quelle che godevano del privilegio di essere scelte.

Così si chiuse un cerchio.

Quando indossò quegli occhiali da cinque euro, capì che non ne avrebbe voluti provare altri eppure non erano quelli che le stavano meglio, ma la cosa in quel momento non ebbe alcuna

2022-11-10T18:37:22+00:0010 Novembre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

Transizioni Roma – Palermo

Cinque scene sull’andare

Margherita Celestino

Prima transizione/Palermo- via Alloro:

Lunedì 26 settembre 2022.
Uno dei giorni più bui degli ultimi tempi.
Soffia vento fascio, ma il sole resiste e mi tocca la pelle.
Sento la temperatura, prendo contatto con i miei pensieri che dicono: “adesso più che mai creare sarà l’unica soluzione per sopravvivere”.
Resistere è creare.
Questa affermazione si traduce in me così: “un giorno senza danzare è un giorno perso”.
Fine dello pseudo-sillogismo.
A capo.
Ecco un altro giorno perso a fare colazione come se fare colazione sia già un guadagno di per sé. Traduco colazione con “anche oggi mi sono alzata, ce l’ho fatta” e poi festeggio l’evento bevendo prima l’acqua e poi il caffè molto lungo.
Sento la voce di Bob Marley provenire dalla radio

2022-10-31T17:04:17+00:005 Ottobre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|1 Commento

3 maggio 2022

Margherita Celestino

03.05.2022

“Ho sempre tentato.
Ho sempre fallito.
Non discutere
Prova ancora.
Non discutere.
Fallisci ancora.
Fallirò meglio”.
Samuel Beckett

Cammino a testa alta. Un passo dopo l’altro e un desiderio di rivincita.
Chi ti ha battuta? Io, il cuore. Ho vinto io. Ha vinto lui. Si è disarticolato. Mi ha detto “seguimi”. Poi si è nascosto. Non l’ho trovato. Ho creduto di averlo perso. Poi ho ricominciato a cercare i segnali del corpo dentro ai tubi nervosi. A volte i canali si interrompono, è la morte, la cui intermittenza frena il desiderio dal trasformarsi in azione. Ho ragione io. No, io. La pancia ha bisogno del pensiero per digerire le emozioni, le situazioni e anche gli altri. Il pensiero ha bisogno del

2022-05-06T15:34:53+00:006 Maggio 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|2 Commenti

26 marzo 2022

Margherita Celestino

26.03.2022

Finché nuota sott’acqua qualunque pesce può parere sirena.
(Gesualdo Bufalino)

La musica mi ha salvata tante volte. Ascolto i French 79 con il desiderio di cadere e che ci sia sempre la terra sotto, pronta ad accogliermi e a rispingermi nel mondo. Anche camminare è cadere in continuazione. Non posso fare un passo e controllarne tutte le fasi. Metto il piede avanti e poi mi affido. O prima è il peso a protendersi in avanti? Accettare di cadere è l’unico modo per poter restare in piedi ed è questo il segreto del movimento. Dare un input è osservare cosa lo segue, ma restandoci dentro: è il momentum. Quali sono le parti che tengono e quelle che lasciano? Si

2022-03-27T13:31:39+00:0027 Marzo 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

13 Marzo 2022 (a due anni dalla prima puntata del diario, inizio del lockdown per il Covid)

Margherita Celestino

13.03.22

È da più di un mese che mi sono dimenticata come si scrive. Premo i tasti del computer per vedere se ancora spuntano le lettere e sì, ci sono, ma io non so come metterle in fila. Mi sono venute diverse idee in questi undici giorni di isolamento: scrivere pezzi per la stand up comedy; scrivere di come vorrei che fosse la mia vita; inventare una storia sul mondo dal punto di vista delle mosche. Ho pensato anche di fare delle dirette su instagram in cui leggevo ad alta voce testi dei miei filosofi preferiti. Ho persino ipotizzato di studiare! Ho lasciato cadere tutto. Ho visto trentaquattro puntate di una serie tv che in totale ha trentaquattro puntate.

2022-03-27T13:48:52+00:0019 Marzo 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|0 Commenti

5 febbraio 2022. Esami di filosofia, conversando con Wittgenstein e Spinoza, ma anche con Alice

Margherita Celestino

05.02.2022

Sono sparita per un po’. Mi scusi, diario, se sono sparita. Ero in un’isola che si chiama ‘Filosofia’, la conosci?

Il volo è stato buono. Da sopra le nuvole la terra si vede tutta quanta. No, tutta intera è impossibile, a pezzettini, ma molto più nitida.

In quell’isola ho incontrato un certo Ludwig Wittgenstein e abbiamo parlato, ma soprattutto si è fatto molto silenzio. Non posso dire cosa è stato, ma da queste parti lo chiamano “colpo di fulmine”, un luogo comune in cui abitano tutte quelle persone che si sentono fulminate da altre persone, ma in senso positivo.

Unendo i puntini della sua immagine, il discorso che c’era tra noi appariva sempre più chiaro e radicato. Di che abbiamo discusso

2022-02-05T20:23:47+00:005 Febbraio 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|1 Commento
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