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CONFESSIONE A DUE

 

fotografia di redazione

Anna Maria Bonfiglio, Clelia Lombardo, Doppia voce, Edizioni Arianna, 2023

Eleonora Chiavetta

La raccolta di poesie Doppia Voce, dedicata al poeta Nicola Romano, presenta in due sezioni distinte versi delle poetesse Anna Maria Bonfiglio e Clelia Lombardo. Può sembrare un’avventura la decisione di unire due voci poetiche nello stesso spazio editoriale e di instaurare così un dialogo, una conversazione in cui ognuna guarda alla quotidianità del proprio vivere, con tutte le sue difficoltà, le certezze e i dubbi, le speranze e le delusioni, e la commenta, la celebra e rivela, condividendola con l’altra voce poetica prima ancora che con il pubblico che leggerà questi testi. Alla base di tale avventura deve

2024-05-01T15:32:34+00:0030 Aprile 2024|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

Sea Paradise

 

fotografia di redazione

 

Egle Palazzolo

Per un po’ ce la fa Eleonora Lombardo a tirarci sul terreno che vuole, all’interno di una “storia”dove immaginario e plausibile giocano su un paio di ineluttabili interrogativi, alcuni dei quali determinano più volte pesanti conteggi nel corso dell’intera esistenza. 

Diciamo per un po’, perché pagina dopo pagina, Sea Paradise, appena edito da Sellerio, introduce nel magico transfert di due indivisibili amiche ormai settantenni, all’interno di una crociera che compirà in sette giorni il suo misterioso viaggio ma sempre, quasi a un passo dalla stessa autrice che centellina con loro e con ogni personaggio intorno, dialoghi e ricordi, paure e risorse da cui trarre, non può escludersi

2024-04-26T13:32:22+00:0026 Aprile 2024|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

SORELLE AFGHANE VERSO LA LIBERTÀ

Biancamaria Cordovani

Ho conosciuto Thamina un anno fa alla Penny Wirton di Messina, una scuola gratuita di italiano per migranti. Attivista per i diritti delle donne, è fuggita dall’Afghanistan con la madre e la sorella, anche lei attivista, per raggiungere il Pakistan; da lì, dopo varie peripezie, ha raggiunto l’Italia con i corridoi umanitari della Chiesa Valdese.

Arrivata da pochi giorni, non sapeva una parola di italiano, comunicavamo con un po’ di inglese, ma soprattutto scambiandoci sguardi e gentilezze. Voleva imparare presto la nostra lingua, così frequentava tutte le scuole di italiano della città, ma le piaceva la nostra scuola, si sentiva accolta in un posto sconosciuto dove viveva da sola. “Sei gentile cara maestra” mi diceva, stupita, col suo meraviglioso

2024-04-12T16:42:09+00:0012 Aprile 2024|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

Bello e possibile

Eleonora Chiavetta 

Parlare di giardini e della rappresentazione dei giardini nella letteratura può sembrare una strana operazione in un momento storico come quello che stiamo vivendo in cui le certezze sono molto poche e per nulla rassicuranti e in cui soprattutto siamo attaccati quotidianamente da immagini e notizie di violenza, morte, guerra, distruzione. Da sempre, tuttavia, il giardino è metaforicamente, ma non solo, uno spazio di resistenza a tutto ciò. Nel suo lungo poema The Garden [Il giardino] (1946), composto dagli inizi del 1939 fino al 1945, in un periodo coincidente con la seconda guerra mondiale, la scrittrice inglese Vita Sackville-West, affermava “Piccoli piaceri devono emendare grandi tragedie/dunque di giardini nel pieno della guerra/io con coraggio parlo”, aggiungendo che

2024-04-04T14:50:39+00:004 Aprile 2024|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

Migrant writers

Deborah Pirrera

 

Foto di Marta Passalacqua

Seguendo i fatti di cronaca di questi ultimi mesi erroneamente si potrebbe credere che il “problema” migranti in Italia sia stato risolto. Scomparsi dalle notizie di cronaca e dalle pagine dei giornali, non da quei mari che sono costretti ad attraversare in condizioni che potremmo definire precarie, sapendo di non dire del tutto il vero, alla ricerca di un futuro migliore. Perché se si cerca sulle pagine di un dizionario cosa significhi la parola “migrante” è esattamente questo: lasciare la propria casa in cerca di condizioni di vita migliori. Questo hanno da

2024-03-22T11:13:48+00:0022 Marzo 2024|Categorie: Il nostro presente|Tag: , |0 Commenti

I Ragazzi irresistibili

fotografia di redazione

Egle Palazzolo

Continuano ad essere irresistibili i due vecchi ragazzi che Neil Simon consegnò al teatro, al cinema e, ove si voglia, alla lettura, se si fa riferimento al gusto di un dialogo incalzante e ad effetto tra i due personaggi soprattutto. Si tratta di due attori comici, un tempo in coppia tra loro e altrettanto in onesta e ininterrotta polemica, che un impresario prova a mettere insieme undici anni dopo.   

Di fronte a uno spettatore divertito si snoda uno spaccato umano, che la voluta spavalderia dell’uno e la caparbia ostilità dell’altro finiranno per non nascondere.

Al teatro Biondo sala piena ad ogni recita e scroscianti applausi per uno spettacolo distensivo

2024-03-08T20:05:47+00:008 Marzo 2024|Categorie: Le Recensioni|3 Commenti

ALEKSEJ NAVALNY. L’ANIMA RUSSA NELL’ERA DIGITALE

Fotografia Desideria Burgio

Beatrice Agnello

Chissà perché mi viene un irresistibile bisogno di parlare di Navalny ora che è stato seppellito dal turn over mediatico, che non è dissimile da un mostro divoratore e chiede sempre nuovi fatti e personaggi labili da innalzare e sacrificare sugli altari del mercato pubblicitario.

Forse, mi viene di parlarne perché leggo fra i post di Facebook dei giorni scorsi che c’è chi, anziché condannare senza se e senza ma quello che è di certo un assassinio di regime, inchioda Navalny alle idee della sua giovinezza nazionalista con più di un’ombra di razzismo. Per lo più persone della mia età, che non credono che nella vita si cambi.

2024-03-06T17:14:21+00:006 Marzo 2024|Categorie: Il nostro presente|Tag: , , , |2 Commenti

Un coworking al femminile

fotografia di redazione

Esiste dal 2012 un luogo nel cuore di Palermo che si chiama neu[nòi] spazio al lavoro.
Il nome è un dialogo tra due lingue diverse, il tedesco e l’italiano. Un termine la cui pronuncia è identica nelle due lingue, ma che, in una indica il nuovo -> neu, nell’altra indica una comunità -> noi. Un invito al miglioramento di noi stessi in un orizzonte di comunità.

neu[nòi] principalmente è un coworking ma non solo. Frequentato da tante donne.

 

 

Rosa Guagliardo

Un posto bello, silenzioso, armonico dove tanti/e giovani e meno giovani lavorano all’interno della corte del palazzo Castrofilippo in via Alloro 64, edificato nel 1700 e restaurato

2024-03-05T15:49:19+00:005 Marzo 2024|Categorie: Storie|0 Commenti
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