“FREE AFGHAN WOMEN”, un grido dal silenzio
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Beatrice Agnello
Concluse le Olimpiadi, tirando un respiro di sollievo perché nessun atto terroristico le ha funestate e per noi anche con la gioia della bella vittoria nella pallavolo femminile delle italiane di ogni colore – una squadra che è un manifesto a favore dello ius soli, del di più che chi è originario di altri luoghi del mondo ci porta, dell’inclusione – bisogna però registrare un’orribile e incomprensibile esclusione di chi nel mondo già soffre l’esclusione più radicale. L’atleta afghana Manizha Talash è stata squalificata per aver indossato, dopo la sua prestazione nella break dance, una sciarpa con la scritta “FREE AFGHAN WOMEN”.
La squalifica è scattata sulla base