… violenza continua
Egle Palazzolo
C’è una domanda che noi, protagonisti del terzo millennio, a volte finiamo col porci: è cambiata oggi la matrice della violenza? O, a conti fatti, siamo tuttora, ben simili ad una umanità primordiale e non abbiamo dismesso la barbarie, le crudeltà che, della violenza stessa aumentano la cifra e ne costituiscono una sorta di identità?
Cronaca: MAJHUBIN HAKIMI diciottenne atleta afghana viene uccisa dai talebani e decapitata. Un delitto orrendamente perpetrato che si voleva tenere nascosto, come quasi certamente tanti di eguale ferocia. E questo solo perchè la pallavolista di Kabul non voleva lasciare la sua squadra e voleva continuare il suo sport, solo perché anche questa legittima scelta è divenuta irreparabile colpa. La notizia per di più, dopo
Il silenzio è d’oro
Silvana Fernandez
IL SILENZIO è d’oro; alcuni dicono d’argento, il silenzio penso meglio è sapere tacere. Questa vicenda della Boccassini nè è proprio un esempio. Ma se tutti scrivono libri dall’inizio della pandemia, perché proprio lei non avrebbe dovuto raccontare di quando era giovane forse bella e, senza forse, anche brava? L’errore è stato voler far sapere a tutti come si stringevano forte lei e lui la notte per sentire canzonette sopratutto popolari? Forse canzoni più eleganti sarebbero piaciute di più! Ma Dio l’amore non ha orecchi e non ha avuto questa volta neanche molta vita. Ma l’errore, da parte sua è stato volere accennare a quell’amore per inimicarsi tutti. Mi sono
La madre della Patria
Clara Margani
Nel 2016 scrissi un monologo intitolato “Ignoto Militi”, in cui viene data voce al soldato morto e senza nome, scelto per rappresentare tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale e successivamente di tutte le guerre. Attraverso i suoi pensieri, le sue sensazioni e i suoi ricordi nel corso del viaggio da Aquileia a Roma e della sua tumulazione nel Vittoriano volevo rappresentare il suo desiderio di riappropriarsi dell’identità perduta, non solo come soldato ma soprattutto come uomo. Il 4 novembre 2021, in occasione della celebrazione dei 100 anni dalla tumulazione nel monumento del Vittoriano il monologo è stato rappresentato in forma di lettura drammatizzata dall’attore Mario Toscanelli nella sede dell’Associazione culturale MusicoPaidea a poche centinaia di metri dal
Madres paralelas
Rita Annaloro
Più affettuoso e simpatetico questa volta lo sguardo di Almodovar sull’universo femminile e in particolare sul tema della maternità, declinato in tutte le sue forme, dalla dolce attesa allo strazio felice del parto, dalla possessività esclusiva alla condivisione e alla perdita. Con esclusione del maschio, o quasi, ridotto a puro catalizzatore fortuito di un evento grandioso, come la procreazione.
Penelope Cruz e la bravissima Milena Smit danno vita e voce a due personaggi diversi per età, appartenenza sociale e politica, pure le loro vite si intrecciano fecondandone il cambiamento, simboleggiato dal diverso taglio di capelli della più giovane e dal look complessivo della fotografa.
“Madri imperfette” le definisce un critico del Festival di Venezia, forse alludendo al loro essere single,
Riusciranno i nostri eroi?
Egle Palazzolo
La notizia che, dopo critiche sempre crescenti, il governo si stesse ufficialmente orizzontando per un correttivo alla legge sul reddito di cittadinanza, si è pressocchè incrociata qualche giorno fa in scaletta del medesimo TG, con quella che segnalava il ritrovamento da parte dei carabinieri e dei preziosi cani, di otto chili di cocaina, accuratamente nascosta nell’auto di un calabrese. Si trattava di un tale, non certo alla
prima esperienza di illeciti, ma felice destinatario di un reddito in più, guarda caso, quello di cittadinanza.
Ma che cattiveria per un governo tanto generoso!! Che non fa il dovuto caso alla documentazione che si presenta per ottenere la ghiotta offerta, che lascia intatto tutto il lavoro clandestino, onesto o meno che sia,
A Ustica con Maria
Angela Lanza
Alla Casa internazionale delle donne di Roma, si è tenuto il 5 novembre un incontro per il centenario della nascita di Maria Occhipinti (Ragusa 1921 – Roma 1996), organizzato dalla Società italiana delle letterate.
Maria Occhipinti fu una delle leader del movimento anarco-antimilitarista Non si parte! di Ragusa, che lottarono contro gli arruolamenti forzati per la ricostituzione dell’esercito italiano del governo Badoglio. A Ragusa il 4 gennaio 1945, per far fuggire un gruppo di giovani rastrellati dai carabinieri, non esitò a stendersi sulla strada per bloccare il mezzo su cui venivano trasportati, pur essendo al quinto mese di gravidanza. Il suo gesto diede inizio ad una insurrezione repressa nel sangue. Maria venne arrestata e processata come istigatrice della sommossa.
Eleonora Chiavetta, Dodici, Calibano, Milano 2020
Margherita Cottone
“Fare e disfare storie è la mia occupazione preferita”, asserisce l’io narrante del racconto Aprile. Per la vita, il quarto contenuto nel volume Dodici, scritto da Eleonora Chiavetta e pubblicato in piena pandemia dalla casa editrice Calibano. Anglista siciliana, già autrice di numerosi saggi e curatele, di raffinate traduzioni, ma anche di brevi incursioni nell’ambito della narrativa, Eleonora Chiavetta ci regala dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno, nei quali affiora proprio il piacere del raccontare, del “fare e disfare storie” con mano leggera e sottile sapienza. Attraverso uno stile pacato dall’andamento musicale l’autrice ci introduce ora nell’atmosfera rarefatta di un lontano passato ora in quella più inquieta del nostro presente, raccontando storie in cui si alternano e
Che delusione la Sicilia
Rita Annaloro
“Che delusione la Sicilia!” mi dice un amico venuto in vacanza a Sciacca la scorsa estate, “il pesce costa come a Milano, a mare pesci non se ne vedono, le strade hanno le buche come in Veneto, le case non sono belle, e i siciliani sono ostici, neanche ti salutano. Bella gente, però” continua forse per rabbonirmi “le ragazze hanno le gambe lunghe e anche i maschi sono ben fatti…”
Ho l’impressione che chi non lo salutava fossero proprio le belle ragazze che cercava di abbordare, perché che i siciliani siano ostici è vero, ma così maleducati da non ricambiare il saluto di un conoscente, mi sembra un po’ improbabile. “E poi
Lettera alle amiche di Mezzocielo
Silvana Fernandez
Quando ero ragazzina mi chiamavano “occhi asciutti” perché non ero solita frignare e piangere ed ora invece… dopo tanti anni toccando i tasti del computer per cominciare a scrivere su MEZZOCIELO sento un forte groppo alla gola. È una novità sì… lo ammetto mi sono commossa, non si può staccarsi così con semplicità da qualcosa che ti è stato accanto per più di venti anni.
I tempi cambiano, vorresti cambiare anche tu, annullare il passato, ma ti accorgi che il passato c’è sempre, è solo diventato presente.
Allora ti ricordi i fiumi di parole delle prime riunioni, le impennate dei primi litigi, il trovarci d’accordo, poi improvvisamente, tutte insieme. Non voglio commemorare un Mezzocielo che non c’è più dato che,