La poltrona vuota
Egle Palazzolo
Forse l’avrò dimenticato. Ma non mi pare che l’avvicinarsi dell’elezione di un nuovo presidente della Repubblica sia stata così febbrile, incalzante e contradditoria come quella che stiamo già vivendo. Sergio Mattarella chiude il suo settennato e diversamente dal suo predecessore – due anni in più di Giorgio Napolitano non valsero molto al paese e neppure a un uomo politico della sua statura, peraltro restio ad accettarli – vuole guadagnarsi salute e pace; Berlusconi si fa venire strane e ambiziose idee che stringono in turbinio la destra e che pongono, a un’Italia a dir poco sorpresa, interrogativi senza risposta; Mario Draghi – che molti invocano forse sperando il no e altri tirano per la giacchetta, oggi tranne a ripensarci