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Spaccaossa

Egle Palazzolo

Quando noi siciliani parliamo di noi, della Sicilia, con sincerità, con coraggio, con la disperazione che più volte ce ne viene, quando ciò che sta dentro la nostra terra infimo o eccelso, riusciamo ad intenderlo, a collocarlo, allora può dirsi che facciamo Bingo! E bingo ha fatto in pieno Vincenzo Pirrotta con “Spaccaossa”, suo film opera prima. Una esperienza quella del cinema in prima persona, che evidentemente lo sollecitava, rispetto a un curriculum di attore e regista teatrale di vivido e ormai conclamato successo. Ha cominciato assai giovane Pirrotta col suo fisico imponente, la sua multiforme attitudine alla scena, la sua capacità di apprendere da “maestri” e rendere sempre più personali e riconoscibili mimica e gestualità, e proprio

2022-12-13T11:59:28+00:0013 Dicembre 2022|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

IRAN CALLING

Beatrice Agnello

“Che fare per l’Iran? Innanzitutto, non è vero che nulla serva o nulla conti. Anche in Italia, per esempio, potrebbe essere approvata una risoluzione (il parlamento francese e quello olandese lo hanno già fatto) con cui i pasdaran vengano dichiarati un gruppo terroristico e si chieda l’espulsione dell’Iran dalla Commissione Onu per i diritti delle donne (dove la Repubblica Islamica siede, chissà per proteggere quali diritti). Prima ancora bisogna difendere e comprendere il valore della parola: capire il suo ruolo riparatorio, e il manto protettivo che può stendere — come un potere magico — contro l’abuso più stritolante e la violenza fisica, semplicemente svelandoli.

Quando i grandi avvocati per i diritti umani dell’Iran, donne straordinarie come la Nobel Shirin Ebadi o Nasrin

2022-12-12T23:46:11+00:0010 Dicembre 2022|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

Profondo nero

Marcello Benfante

“Nel ventre dell’Orca”, graphic novel di Michela De Domenico pubblicato da Mesogea

Secondo Alberto Savinio la parola Mare deriva etimologicamente dal sanscrito Maru, cioè deserto e più propriamente “cosa morta”, dalla radice Mar, ossia morire.

Lo ricordava Walter Pedullà in un notevole saggio introduttivo all’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo intitolato “Congetture per un’interpretazione di Horcynus Orca” (Rizzoli, 2003): “romanzo di morte e di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dalla guerra”.

Congetture, appunto. Ché altro non si può, né forse si deve, oltre il supporre, il presumere, l’ipotizzare, in merito a un romanzo così vasto e complesso, equoreo e proteiforme, profondo e inafferrabile, come il capolavoro di D’Arrigo.

L’ultima parola del romanzo è proprio, non

2022-12-05T22:03:11+00:005 Dicembre 2022|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

Sistina, che attraverso la pittura riesce a volare altrove

Maria Chiara Di Trapani

“Pitture Feriali” è una antologica che rende omaggio alla pittrice Sistina Fatta della Fratta (1917-2012), a dieci anni dalla sua scomparsa.
Una diagonale invisibile unisce la Sala delle Verifiche dello Steri di Palermo, che ospita questa retrospettiva, alle finestre di casa sua da cui tante volte Sistina Fatta si è seduta a dipingere guardando nella direzione dello spazio dove oggi viene celebrata nel suo versatile itinerario artistico.

La formazione di Sistina Fatta si compie negli anni Trenta frequentando l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Studia con maestri come Alfonso Amorelli, Antonio Guarino, Gino Morici, Eustachio Catalano, Pippo Rizzo, Michele Dixit ed ha, come colleghi di corso e amici, Pietro Consagra, Carla Accardi e Antonio Sanfilippo.

Ed è di fronte

2022-12-05T23:20:48+00:005 Dicembre 2022|Categorie: Le Recensioni|1 Commento

Parole disarmate

Maria Adele Cipolla

Possiamo fronteggiare i conflitti con la sola arma delle parole? Se lo chiede retoricamente Marcello Benfante nella prefazione ad Ancora Guerre – una raccolta di racconti nati sull’onda emotiva della guerra in Ucraina da lui curata e appena edita da Istituto Poligrafico Europeo – e ce lo chiediamo in tanti: cosa possono fare delle parole disperse al vento in un contesto in cui si usano le armi?
Eppure, sono le parole e non le armi a mettere fine a ogni guerra, quando interviene il paziente lavoro dei mediatori e finalmente vengono scritti degli accordi, che sono costituiti da parole: parole fredde e retoriche, ma pur sempre parole. È vero che a questi accordi si giunge per lo sfinimento

2022-11-29T11:47:26+00:0029 Novembre 2022|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti

La libertà delle “Farfalle”

Daria D’Angelo

“Come stai?” è una domanda preziosa.
Ancor più lo sarebbe, se fosse stata posta in tempo a Nina Corradini e Anna Basta, le due atlete delle “Farfalle Azzurre”, squadra nazionale di ginnastica ritmica che rappresenta l’Italia a livello internazionale, vincitrice di numerose medaglie e importanti riconoscimenti.
Adesso, dopo un esposto firmato dalle madri delle due ragazze che hanno denunciato i maltrattamenti subiti da parte degli allenatori della palestra da loro frequentata, se ne parla con un’ottica diversa e attenta ad altri penosi aspetti. In precedenza le due Farfalle Azzurre, avevano già raccontato di umiliazioni, costrizioni e pressioni subite quando frequentavano l’Accademia di Desio riguardo al peso corporeo da mantenere.
“Ricevevo insulti se non riuscivo a dimagrire, per questo sono scappata dal

2022-11-24T15:49:22+00:0024 Novembre 2022|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

Un invito: Ruth Beckermann a Palermo

Andrea Inzerillo
(direttore artistico Sicilia Queer filmfest)

Di recente avete chiesto alle vostre lettrici – e perché no, ai vostri lettori – di raccontarvi via mail storie di patriarcato e di mascolinità tossica: forse è anche per questo (ma no: è soprattutto perché Mezzocielo è presente nella mia testa sin dai tempi del liceo) che ho sentito il bisogno di segnalarvi con particolare attenzione, caldeggiando la presenza della comunità a voi legata, la piccola retrospettiva che dedichiamo alla regista austriaca Ruth Beckermann l’1 e il 2 dicembre al Cinema De Seta. Non è solo il fatto che si tratti di una cineasta di talento e che sarà possibile incontrarla in sala, e all’università, e alla scuola di cinema del CsC sede

2022-11-21T19:44:30+00:0021 Novembre 2022|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

SOS – TI – AMO

Margherita Celestino

14.11.2022

È difficile notare quello che vedi tutti i giorni.
David Foster Wallace

Le paranoie sono ginocchiere con cui speriamo di evitare di sbattere contro le superfici più rigide delle nostre vite. Il problema è che le noie sono imprevedibili e noi non possiamo pararle tutte. Se ci provassimo ci ritroveremmo chiusi dentro casa, immobilizzati dal vivere e con un’unica noia ancora più ingombrante: l’odio verso la vita stessa.
La parola noia viene infatti da “inodiare” che tradotto dal latino significa “avere in odio”.
E se l’odio è l’opposto dell’amore, allora è anche sinonimo di mancanza di azioni, di cure.
Potrei continuare all’infinito, ma per sapere cose sull’amore bell hooks ha scritto un libro molto più appropriato di una pagina di diario

2022-11-18T13:07:59+00:0018 Novembre 2022|Categorie: Il diario dell'apocalisse|1 Commento

Tutta intera, tutta in parti

Considerazioni private sul romanzo di Espérance Hakuzwimana

Vanessa Iannone

La parola “intero” etimologicamente rimanda a ciò che non manca di nulla, al completo, al perfetto, è una variante di “integro” che evoca subito la compiutezza e l’assenza di compromesso.
Se rispetto alla lettera le istruzioni per montare uno di quei mobili dall’architettura scandinava minimale, lineare ed efficiente esso sarà perfetto, non avanzerà nemmeno una vite, la brugola in dotazione attenderà al suo compito e io avrò arredato un pezzo della mia casa.
Le persone non sono mobili componibili, non sono lineari e minimali, avanza sempre una vite da qualche parte, manca sempre un tassello da un’altra parte, eppure, misteriosamente, le persone trovano il modo per funzionare e per raccontare la loro storia.
L’ultimo romanzo

2022-11-16T13:10:30+00:0016 Novembre 2022|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

Wellber-Gandini. Il Kaiserrequiem inaugura la stagione teatrale del Teatro Massimo

Egle Palazzolo

Morire vivendo. Lasciare la morte in stand by, quasi mortificata per il suo compito ineluttabile, di contro a una vita che, nel percorrere all’inverso il cammino verso un uscio solo, ha la possibilità di sottrarle, la bellezza, l’audacia, la genialità, il segno. È sensazione forte, e non l’unica, che raggiunge lo spettatore sin in fondo alla sala, sovrastato dalle lame di luce a diverso colore che lo coinvolgono in uno spazio senza tempo dove ancora una volta il dolore cerca misericordia.

Il Kaiserrequiem, la nuova creazione di Omer Meir Wellber e Marco Gandini con cui si è inaugurata la stagione 2022 -20023 del Teatro Massimo, è un momento di grande e intenso incontro musicale tra il Requiem in re

2022-11-11T13:41:20+00:0011 Novembre 2022|Categorie: Le Recensioni|0 Commenti
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