Il naso di Gogol e l’ottimismo di Pollyanna
Marcello Benfante
“Ma chi l’ha detto che in terza classe, che in terza classe si viaggia male.
Questa cuccetta sembra un letto a due piazze, si ci sta meglio che in ospedale”
Francesco De Gregori, Titanic
C’è qualcosa di nuovo oggi in Sicilia. Anzi d’antico, per usare un’ambiguità pascoliana. Uno spirito dei tempi, intendiamo dire, inedito e al tempo stesso già visto, perfino atavico.
Questo nuovo zeitgeist siciliano (e non solo) è stabilito da uno strano teorema che chiameremo col nome del suo enunciatore: Gaetano Savatteri, curatore dell’antologia “L’isola nuova – Trent’anni di scritture di Sicilia” (Sellerio, 2022)
Il teorema Savatteri si basa sull’assioma lapalissiano che “il successo di Andrea Camilleri determina una nuova scrittura della Sicilia” (p. 17).
Savatteri, nell’introduzione al volume, lo spiega in