Bello e possibile
Eleonora Chiavetta
Parlare di giardini e della rappresentazione dei giardini nella letteratura può sembrare una strana operazione in un momento storico come quello che stiamo vivendo in cui le certezze sono molto poche e per nulla rassicuranti e in cui soprattutto siamo attaccati quotidianamente da immagini e notizie di violenza, morte, guerra, distruzione. Da sempre, tuttavia, il giardino è metaforicamente, ma non solo, uno spazio di resistenza a tutto ciò. Nel suo lungo poema The Garden [Il giardino] (1946), composto dagli inizi del 1939 fino al 1945, in un periodo coincidente con la seconda guerra mondiale, la scrittrice inglese Vita Sackville-West, affermava “Piccoli piaceri devono emendare grandi tragedie/dunque di giardini nel pieno della guerra/io con coraggio parlo”, aggiungendo che