Rosalba

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Shamsia Hassani, street art per la rinascita di Kabul

Stefania Savoia

“Forse posso rendere l’Afghanistan famoso per l’arte e non per la guerra”. Questo è l’obiettivo di Shamsia Hassani, street artist afgana. Dopo una formazione artistica tradizionale, Shamsia ha imparato le tecniche dei graffiti e ne ha capito le potenzialità e il grande valore politico, soprattutto in un contesto come quello in cui vive. La città di Kabul, infatti, è ancora una città di macerie, in cui ogni futuro sembra negato, ma l’arte dei suoi murales dai colori vivi non può essere ignorata e rappresenta un invito alla partecipazione, alla cultura e alla pace. In ogni graffito Shamsia riesce a portare se stessa, cancellando il paesaggio massacrato dalla memoria della guerra,

2021-07-20T16:28:03+00:0030 Giugno 2021|Categorie: Storie|0 Commenti

La Conferenza delle Donne Democratiche incontra il Segretario del Partito Democratico Enrico Letta

Riceviamo l’intervento di Milena Gentile –  Consigliera Comunale a Palermo

e componente del Coordinamento nazionale della Conferenza delle Democratiche

Ringrazio Cecilia D’Elia per avere coordinato egregiamente il grande lavoro che la Conferenza nazionale delle Democratiche ha svolto nell’anno che è trascorso.

Dice bene Cecilia nella sua relazione introduttiva. In questo tempo di pandemia, le Donne Democratiche si sono confrontate costantemente e non si sono limitate a elaborare proposte, ma hanno tracciato una visione di Paese. Quello che può costituire una vera svolta per l’Italia è riuscire a fare oggi quello che non siamo stati capaci di fare fino ad ora: recuperare i nodi strutturali che bloccano lo sviluppo complessivo del nostro Paese, a partire dall’eliminazione delle grandi

2021-06-30T15:47:03+00:0030 Giugno 2021|Categorie: Il nostro presente|0 Commenti

Risposta a Bice Agnello sulla morte di Saman

Vorrei riprendere il lungo e articolato discorso di Bice Agnello sulla morte di Saman.  Bice parla del silenzio della maggior parte delle “femministe” (contro il chiasso delle donne di destra) come di un sottile e strisciante razzismo, riportando il pensiero di Ritanna Armeni. Partirei invece dalla netta sensazione che fra la morte di Saman, voluta dalla quasi intera famiglia pakistana, e la morte di una donna italiana, moglie o compagna, per mano dell’uomo, marito o compagno, non fa alcuna differenza. Non ogni volta che una donna viene così ammazzata le femministe italiane scendono in piazza. Il ribaltamento del modo di vivere sia familiare che sociale è un lungo processo culturale e soprattutto politico in cui le donne hanno poca

2021-06-24T12:31:40+00:0019 Giugno 2021|Categorie: Interventi|0 Commenti

Saman, nostra sorella

Beatrice Agnello

Sull’omicidio premeditato di Saman Abbas – pakistana di 18 anni, residente in Italia da lungo tempo, ribelle al matrimonio che la famiglia voleva imporle e ai diktat della tradizione patriarcale del suo paese d’origine – su questo femminicidio, donne di sinistra, organizzazioni femministe e movimenti Lgbt+ avrebbero dovuto gridare indignazione e denuncia, riflettere pubblicamente, discutere con le donne provenienti da paesi dove si fa strage della libertà femminile e appoggiarne la causa con forza.

Si è invece registrato un silenzio che ha lasciato a qualche esagitata di destra come Daniela Santanché lo spazio per strepitare contro l’Islam, gli immigrati, lo Ius soli quasi senza contraddittorio davanti al pubblico televisivo, lasciato in balia della propaganda di chi grida contro il

2021-06-13T14:29:26+00:0013 Giugno 2021|Categorie: Il nostro presente|Tag: |1 Commento

Educazione civica

Egle Palazzolo

Due ragazzi torinesi sono in vacanza a Palermo. Passeggiano tenendosi per mano. Sono gay.

Improvvisamente un nugolo di giovanissimi li aggradisce selvaggiamente sino a ridurne uno in ospedale. Nessuno interviene come solitamente suole avvenire quando si assiste a una rissa, e questa volta a un arbitrario pestaggio, ma qualcuno avrà chiamato il 118 e la notizia si è rapidamente diffusa. Rabbia e vergogna, ritengo, per la maggior parte dei palermitani. Di chi non vorrebbe credere che “piccoli, idioti e barbari delinquenti crescano” e si facciano branco. E non sappiamo se abbia agito in proprio o con la copertura di chi probabilmente profitta di una minore età che rende più blanda l’eventuale pena. Perché se è vero che fatti di

2021-11-28T14:37:23+00:008 Giugno 2021|Categorie: Dopo la notizia|0 Commenti

Omaggio a Battiato

Egle Palazzolo

A Milo, paese di poco più di mille abitanti nel parco dell’Etna, il vulcano – piccola ma toccante nota di cronaca – ha dato cenere e fuoco, del tutto non prevedibilmente a detta degli esperti, proprio mentre si svolgevano i funerali di Franco Battiato. La sua morte, benché da qualche anno vi fosse su di lui un certo silenzio, è stata egualmente improvvisa e ha suscitato nei tanti suoi fans in Italia e fuori, un vero sconforto. Che è poi quello che un po’ tutti ci siamo abituati a registrare quando ci lascia un protagonista del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo. Si avverte, dovremmo ammetterlo, un piccolo vuoto in più, un tassello che salta, e, celebrazioni a

2021-11-28T14:37:34+00:0023 Maggio 2021|Categorie: Dopo la notizia|0 Commenti

Le parole sono le cose

Simona Arillotta

Liberazione. Mentre scrivo, è ormai trascorsa una settimana dalla festa del 25 aprile. Per giorni ho cercato di formulare un pensiero, metterlo per iscritto, trovare – insomma – le parole giuste per esprime ciò che, oggi, significa (ancora) liberazione. Non è stato semplice. Chi come me ha fatto della scrittura una professione – o almeno ci prova – sa quanto le parole siano importanti. Quanto sia fondamentale scegliere le parole da dire o – per parafrasare Alda Merini – quelle da non dire.

Qualche giorno fa, due sedicenti comici (o pseudo tali) hanno provato a spiegare in prima serata quanto la dittatura del politicamente corretto (ma esiste davvero, in Italia, il politicamente corretto?) stia ingabbiando la possibilità del

2021-06-07T09:36:46+00:005 Maggio 2021|Categorie: Storie|Tag: |0 Commenti

Le Gelsominaie

Simona Mafai

È strano come possano convivere poesia e fatica!

Cosa c’è di più poetico di un gruppo di giovani donne che scendono all’alba, a piedi nudi, in mezzo ai gelsomini, e che – quasi stordite dal profumo intenso ancora notturno dei fiori, li staccano delicatamente uno ad uno per riempirne cestini, tenuti alti dalle braccia dei figli bambini? Manca solo un pittore impressionista che le ritragga dipingendole su un’ampia tela! O un regista che, con una cinepresa, tramuti quella realtà in una successione indimenticabile si sequenza in bianco e nero… Poesia e bellezza forse, ma anche tanta fatica e mal ripagata: 25 lire per un Kg di fiori raccolti, e sulla precisione delle bilance nessuno potrebbe giurare!

Siamo nel 1945, a

2021-06-08T14:13:17+00:0029 Aprile 2021|Categorie: La nostra memoria, Mafai|Tag: |0 Commenti

Un giorno mia madre mi ha detto che avrebbe voluto fumare una sigaretta

Margherita Celestino 

L’autostrada fra l’aeroporto e la città era piena di macchine e la nostra Polo blu tutta scassata era una delle tante a non vedere l’ora di essere posteggiata sotto casa. Arrivare a Palermo in estate è come infilare la testa nel forno per sentire il profumo di una torta di “bentornata” che però puzza di smog e voglia di pianificare il prossimo viaggio. Io venivo dalla Svizzera, il polmone verde della mia de-formazione artistica che mi stava trasformando in una mitteleuropea con la puzza sotto al naso. Naso che si era abituato a sentire odori come detersivo nelle case e burro in giro per la città.

Sulla A29 salsedine e residui di fogna entravano dal finestrino mischiandosi all’odore

2021-06-07T09:40:34+00:0026 Aprile 2021|Categorie: Storie|Tag: |0 Commenti

Horror Vacui

Marta Sollima

John Carpenter ha realizzato un film che si intitola Fuga da New York.

Pur non avendolo mai visto, mi sorge spontaneo adottare questo titolo applicandolo ad una mia recente esperienza: la mia Fuga da Milano.

Lo scorso febbraio ho ripreso la valigia rossa con cui sei anni fa mi sono trasferita nel capoluogo lombardo. L’ho tenuta sotto le gambe per tredici ore, durante le quali ho guardato fuori dal finestrino del treno alcuni paesaggi di varie regioni d’Italia. In diversi momenti del viaggio mi distendevo sui sedili, per poi addormentarmi con la mascherina ffp2 sul viso.

Nel 2014, anno del mio trasferimento, Milano era una metropoli horror vacui. Ovunque voltassi il mio sguardo ogni angolo della

2021-06-07T09:37:44+00:0024 Aprile 2021|Categorie: Storie|Tag: |1 Commento
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