“Terra matta” al teatro Biondo di Palermo ed il Pirrotta mattatore.
fotografia ufficio stampa teatro Biondo
Egle Palazzolo
Non era facile, ma ce l’ha fatta, Vincenzo Pirrotta a fare teatro con “terra matta”.
Un rischio davvero se, non si è attori come lui e non si vive sul palcoscenico come a casa propria, se non si è appassionati, generosi e, soprattutto, creativi.
Coadiuvato da Lucia Portale, Alessandro Romano, Marcello Montalto cast in dovuta simbiosi con le essenziali musiche rese da Luca Mauceri,
Faust al teatro Massimo di Palermo. Una vera attrazione, quasi un passo obbligato per scrittori, per pittori, per compositori, per critici.
ph © rosellina garbo
Egle Palazzolo
Possiamo ben dirlo, a proposito del doctor Faust che sin dalla prima volta che ci si imbatte in lui, nella sua
storia e nel suo fitto rapporto con Satana, si rimane fatalmente imbrigliati.
Un personaggio a tutto tondo ma egualmente, in ogni suo pezzo, smontabile e riducibile sino a dannazione
o salvezza.
Una vera attrazione, quasi un passo obbligato per scrittori, per pittori, per compositori, per critici.
La
Umberto Santino: Appunti per un libro di versi, Di Girolamo Editore, Trapani 2025
Daniela Musumeci
Di Umberto Santino conosciamo e apprezziamo tutti la scrittura nitida, asciutta, diretta, concreta di cui si materiano i suoi numerosi e imprescindibili studi sulla mafia; come conosciamo la sua graffiante satira politica che riecheggia Luciano e Giovenale. In minor numero, però, abbiamo letto e amato le sue ricerche storiche, per esempio sulla Santuzza o sul Trionfo della Morte, le sue favole (Dalla parte di Pollicino, Le fiabe di
“Sarabanda” regia di Roberto Andò al teatro Biondo di Palermo
Egle Palazzolo
“Sarabanda” è omaggio a Ingmar Bergman che lo firmò come sequel televisivo tanti anni dopo “scene da un matrimonio” e che può considerarsi quasi un testamento di cui si fa pesante ogni ereditarietà’. Dieci scene, quattro personaggi che si alternano due per volta e un insormontabile diniego ad ogni modalità di relazione e di contatto, ad ogni concessione di perdono, ad ogni possibilità di amare o di accettare
IL SEME SACRO DELLE DONNE
Rosa Corrado
Il seme del fico sacro è un film coraggioso, necessario, forte di una forza disperata.
Ultima pellicola del regista iraniano Mohammad Rasoulof, vincitore dell’ Orso d’oro al festival di Berlino del 2020 con Il male non esiste. Rasoulof, dissidente politico, già imprigionato nel carcere di Evin, vive oggi esule in Germania, e per la Germania Il seme del fico sacro concorre all’ Oscar come miglior film internazionale essendo entrato
“Il male oscuro” di Berto in prima mondiale al Teatro Biondo di Palermo
fotografia – www. palermoculture.palermo.it
Egle Palazzolo
È sempre un azzardo portare in scena ciò che nasce libro come atto originale, come narrazione di sé, dello scrittore stesso, come confessione o ribellione verso un proprio “io irrisolto” all’interno di una coscienza che spia, volente o no, nel suo fondo.
Giuseppe Dipasquale si fa tentare, si pone dentro le pagine che segnano “Il male oscuro” ma che non lo relegano interamente al