Stefania Savoia
È lecito chiedersi se sia passato ancora poco tempo per poter raccontare gli anni più duri e difficili del Covid e soprattutto se sia il momento giusto per parlare del grande terremoto provocato nel mondo della scuola. Si tratta di anni lunghi, difficili e dolorosi in cui il sistema scolastico non solo ha vissuto enormi difficoltà nella gestione dell’emergenza sanitaria ma ha dovuto continuare a sostenere i giovani che più di tutti hanno patito le privazioni dell’isolamento.
Il libro di Deborah Pirrera, edito da Porto Seguro, è un diario di questo mondo, che seppur sconvolto nei ritmi e nei rituali dall’arrivo della pandemia ha continuato a vivere, crescere e cambiare ogni giorno. Attraverso aneddoti tra il tragico e il comico, viene raccontata la
quotidianità di una scuola media che, come dice la stessa autrice, potrebbe essere una qualsiasi scuola italiana.
La realtà che ne emerge è una comunità che si tiene stretta per la paura di crollare sotto il peso della terribile epidemia che rivela, in maniera evidente, grandi solitudini, e profonde tristezze ma anche il sorriso forte di tanti giovani e l’umanità di tutti i protagonisti del piccolo universo scolastico della storia. Genitori, collaboratori, professori ed alunni rimangono spesso spiazzati dalla paura, da difficoltà mai conosciute ma, attraverso la comunità a cui appartengono, provano a non perdersi del tutto.
“Resisto in equilibrio precario ma con il sorriso stampato, barra dritta. Resisto ai cerchi che si stringono e a quelli che si chiudono. Al Covid, ai negazionisti, ai possibilisti, ai complottisti, ai terrapiattisti e ai fancazzisti. In classe il clima è abbastanza sereno, fuori non sempre; il programma procede, non si può dire spedito, ma procede.”
La voce narrante è quella di una giovane insegnante, sognatrice e spesso distratta, che intesse con i giovani studenti legami importanti e che prova a guidarli ma forse anche a guidare se stessa fuori dalla solitudine dei tanti schermi accesi. A rendere la vita meno difficile e certamente più divertente, l’autrice racconta gli aperitivi online al termine delle riunioni, la confusione generata dopo ogni dpcm e paradossi incomprensibili come i celeberrimi banchi a rotelle. Oltre alla professoressa narratrice, grande importanza rivestono gli alunni che Deborah Pirrera descrive con attenzione, garbo e maestria. Tra tutti Dario Liga, il pluriripetente menefreghista, che la professoressa ha particolarmente a cuore e che con umorismo e brillante cinismo aiuta a guardare il mondo della scuola in piena crisi, con la giusta oggettività. Tra telecamere oscurate ad arte durante le interrogazioni, distributori di gel disinfettante e un tenero contraltare rappresentato dalla giovane figlia alle prese con la prima elementare, Pirrera riesce nell’intento di raccontare e raccontarci un passato ancora vicino con un sorriso amaro mescolato, però, ad una buona dose di ottimismo. Un ottimismo che chi ama la scuola non può che condividere.
Deborah Pirrera “Com’è andata oggi a scuola?”. Porto Seguro, 2022.
Scrivi un commento